Come redistribuire il denaro quando “non è più nostro”

Tipo di progetto: newsletter verso mag, Notizie e articoli
Tags:

Se vogliamo pensare ad un’etica del denaro, ammesso di essere tra coloro che possono disporne a sufficienza, possiamo farci guidare dalla ripartizione che ne fa il teologo fiorentino Enrico Chiavacci.

Secondo Chiavacci una parte del denaro che possediamo rientra nella categoria del “necessario”, ovvero quello che ci serve per vivere: pagare un affitto per la casa, il cibo, le cure mediche, la scuola dei nostri figli, ecc., e questo dovrebbe essere un diritto per tutti

Una seconda categoria è quella dell’“opportuno”, cioè il denaro che ci permette di soddisfare quelli che potremmo definire i nostri bisogni secondari ma che ci permettono di migliorare la qualità della nostra vita e caratterizzano anche le nostre individualità. Tra questi possiamo pensare, per esempio, al denaro necessario per l’acquisto di libri o per la visita a dei musei, a quello per fare dei viaggi oppure per assistere a dei concerti di musica.

Infine c’è un’ultima parte che comprende tutto quello che eccede le prime due categorie e che dovremmo considerare come “non più nostro”. Rappresenta quella quota di denaro che una volta soddisfatti tutti i nostri bisogni dovremmo rimettere in circolo e rendere disponibile per chi non riesce a far fronte neppure ai bisogni primari, ovvero agli impoveriti da questo sistema economico, o per chi fatica a concretizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni.

Esperienze di finanza critica e microcredito alternative al sistema bancario possono aiutarci a fare un primo passo verso questa ridistribuzione del denaro che pur rimanendo nostro entra in un circolo virtuoso. “Investire” in tali esperienze permette a quel denaro, che altrimenti resterebbe fermo in banca o, ancora peggio, potrebbe essere utilizzato per speculazioni contrarie ai nostri principi, di dare un aiuto e una possibilità di emancipazione a chi ne ha bisogno. Un primo passo verso una società conviviale dove tutti potremmo vivere meglio.

Fabrizio Cherubini

Pubblicato sul numero di maggio di Fuori Binario Giornale di strada dei senza dimora di Firenze, autogestito e autofinanziato

Change this in Theme Options
Change this in Theme Options