Siamo una piccola realtà contadina a conduzione familiare. Facciamo agricoltura di sussistenza per il nostro fabbisogno alimentare e pratichiamo l’apicoltura come fonte di reddito, il tutto con metodi il più naturali possibile.
Abbiamo vissuto e lavorato in un podere in affitto nel Chianti fiorentino per 15 anni, ma nel 2015 siamo riusciti a realizzare il sogno di avere un posto tutto nostro dove poter vivere, lavorare e piantare un bel frutteto. Infatti abbiamo comprato, grazie al prezzo davvero modesto, un bel poderino in località Caprile nel comune di San Godenzo, alta valle del Falterona. Per fare questo abbiamo dovuto dare fondo a tutte le nostre misere risorse e soprattutto abbiamo dovuto accendere un mutuo per i prossimi 25 anni.
Ma c’era da rifare il tetto e senza il tetto non potevamo certo tornare a vivere nel nuovo podere e di conseguenza non avremmo potuto neppure iniziare a lavorare i campi e a portare gli alveari e gli animali da cortile, essendo Caprile così lontano dal vecchio podere di residenza. Il fatto è che non avevamo i soldi per il lavoro. Allora abbiamo pensato di chiedere un prestito a MAG Firenze, realtà che già conoscevamo e così abbiamo fatto. I tempi per l’istruttoria erano stretti, dato che era Maggio e i lavori per il tetto vanno ovviamente fatti entro l’estate, quindi abbiamo presentato il materiale necessario e il gruppo operativo di MAG ha fatto i salti mortali per riuscire a farci avere i soldi entro il primo di Luglio. Così dopo un po’ di incontri ci è stato liquidato il prestito ed i lavori sono iniziati.
Si trattava di rifare 90 mq di tetto con 10mila euro, una bella impresa!
Prima di tutto abbiamo cercato tra le nostre conoscenze un muratore che avesse già esperienze di questo tipo e lo spirito giusto per condividere il lavoro con noi. Lo abbiamo trovato nel cuore dell’Appennino, Jimmi, un contadino-artigiano-muratore con uno strano soprannome che 30 anni fa insieme a Simona, la sua compagna, ha recuperato un bellissimo podere molto isolato a 900 m s.l.m. nella valle dell’Aqcuacheta, dove tutt’ora vivono e dove ha fatto la sua prima esperienza di auto-recupero di un tetto di un’abitazione rurale, la sua. Economico, un po’ alternativo, con la filosofia del recupero e dei materiali naturali, era l’uomo giusto per noi. Quindi una volta fatte arrivare le assi per il tavolato, i pannelli in fibra di legno per l’isolamento termico, la guaina, le tegole, la malta naturale, la sabbia e i chiodi, siamo partiti.
Il primo giorno abbiamo montato il ponteggio ed il secondo abbiamo tolto le tegole e schiodato il vecchio tavolato. A quel punto abbiamo avuto una brutta sorpresa, i travetti, che visti da sotto sembravano in buono stato, in realtà erano molto deteriorati nel tratto in cui poggiavano nei muri. In settanta anni (la casa era stata rifatta nel dopo guerra perché incendiata dai soldati tedeschi) la calce e le infiltrazioni di acqua si erano mangiate il castagno dei travetti. Quindi tutti da sostituire. Un grosso lavoro in più che non avevamo previsto. Ma non ci siamo scoraggiati e, telefonato alla segheria di San Godenzo, abbiamo ordinato 40 travetti. Nonostante questo imprevisto siamo riusciti a concludere i lavori nel tempo record di tredici giorni, rimanendo perfettamente nel preventivo di spesa.
Tutto questo sicuramente grazie a una certa determinazione, ma soprattutto grazie al contributo inaspettato di una ventina di persone, tra parenti e amici, che si sono alternate nel darci manforte con la loro presenza. C’era chi impastava la malta, chi ripuliva le vecchie tegole riutilizzabili, chi dava l’olio di lino alle tavole prima di essere inchiodate, chi ci passava i materiali sul tetto e chi molto semplicemente cucinava per tutti. Ma ognuno di questi contributi è stato prezioso ed essenziale per mettere il tetto sopra al nostro sogno.
Il podere Nido del Vento partecipa in maniera attiva ai seguenti mercati contadini nell’area fiorentina:
-Campi Naturalmente, ogni seconda e quarta domenica del mese dalle 9.00 alle 13.00 , in Piazza Dante a Campi Bisenzio.
– Agrikolturae, ogni martedì pomeriggio dalle 16 alle 20, nel cortile della BiblioteCanova dell’Isolotto, in via Chiusi a Firenze,
– la Fierucola, ogni terza domenica del mese dalle 9 alle 19.30, in Piazza Santo Spirito a Firenze.
Emiliano e Sabrina
e le loro figlie Anita e Petra